In cifre, il settore dei macchinari è riuscito a piazzare impianti dal valore di oltre 150 milioni di euro al giorno, compresi i fine settimana. Questi singoli elementi hanno contribuito al raggiungimento di un nuovo record per le oltre 5.000 aziende del settore, che hanno generato un fatturato complessivo di 57 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento del 2,8%, confermando una crescita anche dopo i massimi toccati l’anno precedente, secondo quanto indicato dai resoconti elaborati dall’ufficio studi di Federmacchine, la Federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali.
Il risultato positivo è stato trainato principalmente dall’export, che è cresciuto di oltre cinque punti percentuali raggiungendo oltre 37 miliardi di euro. D’altra parte, le consegne nel mercato interno hanno registrato una leggera contrazione dell’1,5%, arrivando a 19,5 miliardi di euro, dopo due anni di ampi progressi.
Il presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli, sottolinea l’impatto del dimezzamento dell’aliquota per il credito di imposta 4.0 sugli acquisti di nuovi macchinari e la tendenza dei clienti a rallentare gli investimenti in attesa di conoscere gli incentivi del 2024. Bettelli chiama quindi a una chiara definizione delle misure a disposizione delle imprese grazie alla rinegoziazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nonostante le sfide presenti, l’obiettivo della categoria è quello di superare la pianificazione annuale e incerta legata alla manovra di bilancio, puntando a ottenere un quadro stabile. Bettelli evidenzia la necessità di stabilizzare le misure di incentivazione per agevolare la sostituzione delle tecnologie obsolete da parte delle aziende, contribuendo al miglioramento della competitività del made in Italy.
Guardando al futuro, Bettelli ritiene che la stabilizzazione delle misure di incentivazione possa ridurre l’incertezza del quadro economico. Le previsioni per il 2024 indicano elementi positivi, come il probabile picco nella corsa dei tassi e la stabilizzazione al ribasso dei prezzi dell’energia, ma anche incertezze legate a conflitti internazionali e tornate elettorali complesse. Nonostante ciò, Federmacchine mira a mantenere il settore sui livelli del 2023 grazie al supporto del piano Transizione 5.0.
Infine, la categoria intende rafforzare la presenza nei mercati esteri con iniziative di sistema, concentrando gli sforzi su mercati meno esplorati ma ricchi di prospettive. Vietnam rappresenta uno di questi mercati, e una missione è prevista a fine gennaio per presentare le peculiarità del settore in collaborazione con Confindustria, Sace e Ice Agenzia. Bettelli conclude sottolineando l’importanza di continuare gli investimenti nell’internazionalizzazione, innovazione e nuove tecnologie per mantenere la forza e la competitività del made in Italy meccanico.